Il viaggio in India

In questo articolo proverò a spiegare il mio approccio al viaggio in India. Molte persone visitano questo Paese e, tra queste, alcune sono turisti altri viaggiatori. Personalmente rientro nella seconda categoria e credo che questa sia la sola a permettere un contatto più diretto con la popolazione. Ovviamente, conoscere la complessità delle Tradizioni di un popolo come quello indiano non è cosa facile sopratutto per gli "occidentali". Trovarsi dopo alcune ore di aereo in una dimensione sensoriale sconosciuta al nostro modo di vivere è per molti, di per se, un trauma. Lasciare la nostra zona di comfort, abituati al modus vivendi scandito da precisi ritmi e suoni, abituati al nostro "ordine" ed ai nostri odori, può rendere l'impatto con l'India estremamente sgradevole. Ritengo che un buon approccio alla conoscenza sia dato dall'umiltà, dal rispetto e dall'essere interiormente aperti. Noi, gli "occidentali", abbiamo in genere un atteggiamento, nei confronti degli "altri", di superiorità spesso dettato dalla mera condizione dell'avere. E' piacevole osservare come questi personaggi si relazionino con i locali in modo altezzoso, schifato ed a volte sprezzante e ricevono, molto spesso in cambio, sorrisi disarmanti che annullano o
comunque ignorano l'ostentata superiorità .
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C'è un'altra categoria, per certi versi peggiore, che è quella costituita da coloro che devono perdere la loro identità (semmai l'abbiano mai avuta) abbigliandosi da pseudo-indiani e cercando il santone di turno che possa accendere in loro una spiritualità di circostanza che spesso si limita ad incrociare le gambe e chiudere gli occhi. Fortunatamente non tutti gli "occidentali" sono così. Visitare l'India significa rimanere noi stessi e con umiltà entrare in punta di piedi in un mondo completamente diverso dal nostro. Se le auto, gli smartphone e l'immagine omologante diffusa nelle pubblicità, possono ricondurre questa terra ad un primordio di civiltà dell'hamburger, le sue religioni e le sue Tradizioni ancorano fortemente l'India alla sua millenaria identità. Rispettare gli usi ed i costumi è educazione, mentre comprenderli è frutto di studio e dedizione. Può sembrare strano che in alcuni luoghi si facciano ancora oggi sacrifici animali agli Dei, ma è così. Incontrare un Naga Sadhu che cammina per strada nell'indifferenza della gente ai nostri occhi può risultare bizzarro. Criticare superficialmente il divenire Sannyāsa - un evento per noi inconcepibile - non comprendendo il senso profondo di questa scelta, non ci farà apprezzare una delle tante Tradizioni presenti in questa società. Alla vista di ciò e di molto altro dovrebbero levarsi domande e dubbi su ciò che ci circonda, ma sopratutto su noi stessi e sul nostro modo di vivere, su ciò che siamo e su ciò che potremmo essere. Tutte le forme dell'"avere" nella vita di un uomo qui sono rappresentate: da chi possiede solo uno straccio per pantalone ed il cielo come tetto al multimiliardario con la sua supercar. Ognuno indifferente all'altro! Tra questi estremi esiste una miriade di esseri diversi per casta e per ricchezza materiale. Sembra un enorme laboratorio umano. Aprirsi mentalmente ed interiormente è la base per lasciarsi travolgere dai contrasti e dalla complessità della società indiana. Purtroppo, nella prova di forza tra modernità e Tradizione, sembra che la prima stia avendo la meglio travolgendo tutto quello che l'Uomo ha costruito in millenni. Viviamo il Kali Yuga!